Innerhofer, la legge del più forte

Finalmente vincente un grandissimo talento

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  1. *AlBeRo*
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    Una stagione passata a inseguire la gara perfetta. In Discesa, soprattutto. Sempre davanti nelle prove, una sola volta sul podio. A Bormio, la sua pista. Quando "Inner" non sbaglia, batterlo è quasi impossibile. I primi a saperlo sono i suoi avversari. Lo avevano imparato a loro spese proprio sulla Stelvio, il 28 dicembre 2008. Poi i problemi fisici, un'Olimpiade inevitabilmente sottotono, e la lunga rincorsa, per tornare là, dove il talento lo ha portato oggi, sul gradino più alto del podio.

    Nessuna vittoria azzurra in Coppa del Mondo, una stagione avara di sorrisi quella che ci ha portato a Garmisch. Alla vigilia di questa rassegna iridata, il direttore tecnico azzurro Claudio Ravetto aveva chiesto alla squadra, e in particolare ai velocisti, soprattutto convinzione e voglia di attaccare. Sapeva Ravetto di avere a disposizione materiale umano di ottima qualità, conosceva anche le difficoltà, pazzesche, della Kandahar, una delle piste più difficili del circuito.

    E il Super G iridato non ha tradito le attese. Ghiaccio, pendenze verticali, dossi, "curvoni" tecnici: un tracciato da domare, da dominare, per non essere dominati, sballottati, scaraventati giù. Dal podio. Heel ci ha provato e ha sbagliato. Fill non è ancora nelle condizioni fisiche per farlo. Christof Innerhofer ha fatto la gara perfetta. Velocissimo in alto, sul piano, quel tipo di terreno che di solito odia. Perfetto sul dosso che ha messo in crisi tutti, grintoso e scatenato fino alla fine. Non c'erano speranze stavolta per gli altri, non c'erano perché "Inner" è riuscito a non darne, azzeccando tutto.

    Attento, scrupoloso, infaticabile anche nel carpire agli avversari ogni segreto. Christof è così. S'è fatto conoscere nel gruppo fin dalle sue prime esperienze in Coppa del Mondo per quelle domande che ha sempre rivolto agli avversari durante le ricognizioni, consigli su linee, strategie, atteggiamenti. Consigli che i grandi, come Didier Cuche, hanno sempre dato volentieri a quel ragazzo che a 18 anni s'era convinto a rimettere gli sci dopo un'esperienza da piastrellista. Domande che "Inner", con umiltà e rispetto per tutti, non avrebbe alcun problema anche oggi a rivolgere ai colleghi. Che oggi però probabilmente non gli risponderebbero. Perché quando Christof Innerhofer non sbaglia è uno dei più forti. In questo momento, forse, il più forte. Lo sapevano già tutti. Adesso è ufficiale.

    Fonte: sportmediaset.it

     
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0 replies since 9/2/2011, 15:37   41 views
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