"Riccò ha fatto autotrasfusione"

Scatta il procedimento disciplinare

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  1. *AlBeRo*
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    "Riccardo Riccò mi ha confidato di aver fatto un'autotrasfusione di sangue". E' quanto ha detto un medico dell'Ospedale di Pavullo al sostituto procuratore di Modena, Vittorio Zincani, che ha aperto un fascicolo sul malore del ciclista. Riccò è stato colpito da un blocco renale domenica scorsa. Mentre le sue condizioni migliorano, la Commissione Antidoping del Coni ha deciso di aprire un provvedimento disciplinare contro di lui.

    Sul corridore aleggiano, quindi, nuovi sospetti legati al doping. Riccò era già stato trovato positivo al Cera (Epo di ultima generazione) al Tour de France del 2008 e squalificato venti mesi. Il procuratore capo di Modena Vito Zincani ha specificato che l'ospedale di Pavullo, dove inizialmente domenica era stato portato il corridore, sta fornendo gli esiti dei primi esami sul corridore, che si era sentito male sabato dopo un allenamento. ''Solo dopo averli raccolti potremo ipotizzare la violazione in relazione all'articolo 9 della legge antidoping'', ha detto. Zincani ha anche confermato la versione dei fatti data dal medico, cui Riccò ha confermato "in presenza della moglie (in realtà la fidanzata Vania Rossi, n.d.r.)" di "aver fatto da solo un'autotrasfusione di sangue che conservava nel frigo di casa da 25 giorni" temendo "per la cattiva conservazione del sangue che si era iniettato nuovamente".

    Riccò, dopo un primo ricovero a Pavullo, era poi stato trasferito nella struttura di Baggiovara, dove le sue condizioni sembrano migliorare ora dopo ora. La procura antidoping del Coni, appresa la notizia ha deciso di aprire un procedimento disciplinare contro Riccò. Il corridore, già recidivo, rischia la squalifica a vita.
    BETTINI: "OFFESA LA MEMORIA DI SASSI"

    "Io sono sempre uno che sta dalla parte dei corridori e se uno sbaglia penso sempre che gli si debba dare la possibilità di crescere dopo l'errore fatto. Ma quello che ha fatto Riccò è grave per tante cose. Lui ha giocato con la morte e con se stesso. La vita è la sua ma così facendo ha offeso la famiglia di Aldo Sassi". E' durissimo anche il giudizio di Paolo Bettini sul comportamento del ciclista, su cui il ct azzurro non aveva nascosto di fare molto affidamento. Quello che indigna di più Bettini, in un'intervista all'ANSA, è che Riccò così facendo ha offeso la memoria di un uomo di ciclismo come Aldo Sassi, il cosiddetto 'preparatori dei campioni' recentemente scomparso dopo una lunga malattia, il quale negli ultimi mesi della sua vita aveva accettato di seguirlo. "Aldo pur nelle sue condizioni aveva accettato di dare una mano a questo ragazzo, che invece stava già programmando la stagione come voleva lui. Questa - conclude Bettini - è una grave carognata e un'offesa alla famiglia di Sassi".

    Fonte: sportmediaset.it

     
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